II Samuele 23:1-6, 11-13 “Un uomo in mezzo al campo” Fr. Caporaletti

 

 

II Samuele 23:1-6, 11-13

1 Queste sono le ultime parole di Davide: «Parola di Davide, figlio d’Isai, parola dell’uomo che fu elevato ad alta dignità,
dell’unto del Dio di Giacobbe, del dolce cantore d’Israele: 2 lo Spirito del SIGNORE ha parlato per mio mezzo e la sua parola è stata sulle mie labbra. 3 Il Dio d’Israele ha parlato, la Rocca d’Israele mi ha detto: “Colui che regna sugli uomini con giustizia,
colui che regna con timore di Dio, 4 è come la luce mattutina, quando il sole si alza in un mattino senza nuvole e con il suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l’erbetta dalla terra”. 5 Non è così della mia casa davanti a Dio? Poich’egli ha stabilito con me un patto eterno, ben regolato in ogni punto e perfettamente sicuro. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza
e tutto ciò che io bramo? 6 Ma gli scellerati tutti quanti sono come spine che si buttano via e non si prendono con la mano.

11 Dopo di lui veniva Samma, figlio di Aghè, l’Ararita. I Filistei si erano radunati in massa. In quel luogo c’era un campo pieno di lenticchie e, mentre il popolo fuggiva davanti ai Filistei, 12 Samma si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. Il SIGNORE concesse una grande vittoria.
13 Tre dei trenta capi scesero al tempo della mietitura, e vennero da Davide nella caverna di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle di Refaim.


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