Il Nuovo Testamento: fonte di vita

Testimonianza di Nicola D.

Il Signore premia la profonda ricerca del cuore di scoprire la verità biblica e colma appieno l’ardente desiderio di conoscere personalmente Cristo Gesù.

Cari lettori e fratelli, mi chiamo Nicola, sono nato nel marzo del 1941 a Gissi (CH) e ho vissuto sin dalla nascita in questo paesino. Mio padre rimase sette anni e mezzo in guerra e tornò malato; anche mio fratello maggiore era malato di asma; le condizioni in cui vivevamo erano dunque difficili. Intorno al 1950 mio padre incontrò un credente di fede evangelica che gli parlò del Signore e lo invitò a leggere la Bibbia; mio padre rispose che non la possedeva e non aveva la disponibilità economica per comprarla, ma avrebbe desiderato leggerla. Quel credente allora gli regalò una vecchia Bibbia, tutta rovinata, e mio padre con tanta pazienza la sistemò per cominciare a leggerla. Quando leggeva, la faceva leggere anche a me e a mio fratello. In quel periodo i miei genitori cominciarono a frequentare la chiesa evangelica di Gissi, sorta nel 1910, ma chiusa durante il fascismo a causa della persecuzione. Dopo la guerra alcuni credenti che erano rimasti fedeli al Signore la riaprirono; fu in quel periodo che i miei genitori cominciarono a frequentarla, anche se solo per poco tempo. Nel mio cuore, tuttavia, il seme della Parola di Dio rimase: avevo un certo “timore di Dio”, ma ero legato alla politica, infatti ero segretario dei giovani del partito (la mia famiglia era molto legata alla politica; il mio bisnonno nel 1921 non divenne deputato solo per pochi voti). Nel 1960 andai a Bologna ad una scuola del partito e un giorno in classe cominciai a parlare di Dio, ma sia gli alunni che il professore si beffarono di me, perché erano tutti atei; io ci rimasi molto male e cominciai a odiare il partito e a parlare di più del Signore, sebbene non Lo conoscessi ancora personalmente. Un giorno la figlia di un credente della chiesa evangelica, sentendomi parlare di Dio, mi chiese se anche io frequentavo la chiesa di suo padre; io le risposi di no e che non possedevo neanche la Bibbia; così andò a casa sua e ritornò portandomi un Nuovo Testamento. All’epoca con mia moglie avevamo aperto un negozio e la sera aspettando la chiusura leggevo sempre questo Nuovo Testamento fino a quando nel 1970 acquistai una Bibbia. Dopo averla letta tutta feci una riflessione e dissi: “Sarà anche duro servire il Signore, ma io voglio accettare Gesù come mio personale Salvatore!”. Cominciai così a frequentare la chiesa evangelica assiduamente, portando con me anche mia figlia. In quel periodo la domenica mattina veniva trasmesso il culto anche alla radio; quella parola ascoltata era per me come una medicina che cura una malattia e la mia malattia era il peccato. La quarta domenica che andavo in chiesa con mia figlia, dopo la predicazione della Parola di Dio ci fu la preghiera e, non so spiegare come, ma anch’io cominciai a pregare e a piangere come un bambino. Il Signore mi benedisse tanto quella domenica e da allora mi misi ogni giorno a pregare, cantare gli inni al Signore e testimoniare a tutti della salvezza nel Signore Gesù. In quel periodo il pastore della chiesa, il fratello Giuseppe Basilico, andava in motocicletta nei paesi vicini ad annunciare la Parola di Dio, tenendo dei culti; siccome possedevo un’automobile mi offersi di accompagnarlo per poter evangelizzare anch’io, in questo modo potevamo andare se faceva freddo e potevamo portare altre persone. Andando a distribuire gli opuscoli nei paesi vicini a Gissi, invitavamo tutti a venire in chiesa; c’era tanta buona volontà di servire il Signore, tanta gioia e tante benedizioni. La mia conversione, però, suscitò l’opposizione da parte di mia moglie, che era una fervente cattolica. Aizzata anche da mia madre e da mia suocera, cercava di impedirmi di andare a evangelizzare. Ci eravamo sposati nel 1966 ed avevamo avuto subito i nostri primi due figli, la prima nel 1967 e il secondo nel 1968. Durante la terza gravidanza, nel 1972, mia moglie prese peso eccessivamente ed era preoccupata per lei e per il bambino. Sebbene fosse ostile, la invitai ad avere fede in Dio, perché tutto sarebbe andato bene, così in quel periodo venne un paio di volte in chiesa. Arrivata al termine della gravidanza, partorì subito e senza particolari complicazioni; anche il bambino stava bene. Durante la sua degenza in ospedale leggeva il Nuovo Testamento che, essendo appoggiato sul comodino, fu notato da una suora entrata nella stanza. All’epoca tutti leggevano una particolare rivista, perciò la suora rimase meravigliata che mia moglie leggesse il Nuovo Testamento ed esclamò: “Finalmente qualcuno che legge l’Evangelo!”. A quell’affermazione mia moglie fu incoraggiata: pensò che allora stava facendo veramente qualcosa di buono e cominciò a frequentare la chiesa. Tornati a casa, portammo il bambino che era nato, in chiesa presentandolo al Signore. Io fui battezzato in acqua nel 1972; in seguito anche mia moglie si convertì e fu battezzata nel 1974, mentre nel 1975 fui battezzato dal Signore nello Spirito Santo. Per mezzo della nostra testimonianza si convertirono anche i miei genitori, mia sorella, i miei primi due figli, il cugino di mia moglie e la sua famiglia. Mia suocera rimase contraria all’Evangelo fin quasi alla morte e, siccome dopo la morte del marito venne ad abitare in casa nostra, fu motivo di tante persecuzioni e lotte. Grazie a Dio però, prima di morire anche lei accettò il Signore nel 1999. Ora solo il mio terzo figlio con la sua famiglia non è convertito; io continuo a pregare per lui con fede, affinché accetti il Signore Gesù.

Cari lettori e fratelli, per raccontare tutte le esperienze della mia vita da quando ho creduto nel Signore ci vorrebbe molto tempo, ma ringrazio Dio per tutto quello che ha fatto in me e nella mia famiglia: ci ha dato tante benedizioni, ha operato guarigioni e liberazioni. Dio benedica tutti voi!

Un saluto in Cristo,

Nicola Di Paolo

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